L'ISOLA DI CAPRAIA
L’Isola di Capraia, perla vulcanica dell’Arcipelago Toscano, è abitata fin dalla fine del terzo millennio a.C. Nel corso dei secoli, la sua posizione strategica nel cuore del Mediterraneo ha attirato fenici, greci, etruschi e infine romani, che la fortificarono per controllare le rotte marittime e difendersi dalle incursioni.
Con l’editto di Milano del 313 d.C., che sancì la libertà di culto per i cristiani, Capraia divenne rifugio per una piccola comunità monastica, in fuga dalle persecuzioni religiose. Ma l’isola conobbe anche secoli turbolenti, spesso esposta alle scorribande dei pirati saraceni, che ne fecero un bersaglio frequente per la sua posizione isolata e vulnerabile.
Nel Medioevo fu oggetto di contesa tra le grandi potenze marittime del tempo: Pisa la fortificò ulteriormente, costruendo torri di avvistamento lungo le coste, poi passò sotto il controllo della Repubblica di Genova. Quest’ultima affidò l’amministrazione dell’isola al Banco di San Giorgio, che ne consolidò le difese con la costruzione del Forte San Giorgio, ancora oggi simbolo dell’abitato.
Capraia fu a lungo contesa: appartenne alla Corsica, tornò sotto Pisa, poi a Genova, quindi passò temporaneamente alla Francia e perfino all’Inghilterra, in un continuo avvicendarsi di conquiste, guerre e trattati. Solo con il Congresso di Vienna del 1815 la sua sorte si stabilizzò: l’isola fu assegnata al Regno di Sardegna.
Nel XIX secolo, la vita dell’isola cambiò radicalmente. Venne istituita una Manifattura Tabacchi, che diede lavoro agli abitanti ma fu poi dismessa. Nel 1873 il Regno d’Italia trasformò gran parte dell’isola in una Colonia Penale Agricola, destinata a ospitare detenuti impegnati in attività di coltivazione e allevamento. Durante il Fascismo, la colonia fu anche luogo di confino politico. Questo utilizzo durò oltre un secolo, fino alla chiusura definitiva nel 1986.
Con la fine della colonia, Capraia ha ritrovato la sua vocazione naturale. Dal 1989 è parte integrante del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ed è oggi un paradiso selvaggio e affascinante, amato da escursionisti, naturalisti e viaggiatori in cerca di autenticità.

